Microsoft entra nel settore della marijuana

Partnership del colosso dell’informatica Microsoft con la KIND Financial, una startup californiana che produce tecnologie per controllare la qualità della marijuana.

Ha fatto molto rumore l’intenzione di Microsoft di acquistare LinkedIn, il social network dei professionisti che conta 400 milioni di utenti, per 26 miliardi di dollari.

Molto meno rumore invece per l’annuncio fatto la scorsa settimana di una partnership con KIND Financial, una startup con sede in California specializzata in tecnologie di ‘tracking seed-to-sale’, cioè tecnologie per controllare e misurare la qualità della cannabis.

KIND Financial, leader in questo tipo di tecnologie, è stata scelta per partecipare ad un progetto di Microsoft denominato Health and Human Services Pod for Managed Service Providers, con l’obbiettivo di acquisire contratti e commesse dai governi e dalle agenzie di regolamentazione per offrire la possibilità di controllare e monitorare tutto ciò che riguarda la conformità della cannabis. Una specie di controllo qualità svolto con la tecnologia della KIND Financial.

Per chi non avesse seguito i nostri precedenti articoli sull’argomento, è importante ricordare che negli Stati Uniti (non in tutti gli stati) e in Canada, l’uso della marijuana a scopo medico è stato legalizzato, aprendo nuove possibilità terapeutiche per tutta una serie di gravi patologie.

Microsoft è la prima delle grandi aziende ad infrangete il tabù della marijuana

L’avvenimento è significativo poiché, come riporta anche il New York Times, Microsoft è la prima tra le grandi aziende ad infrangete il tabù della marijuana. Molti sono rimasti sorpresi che una società del calibro di Microsoft si sia presa il rischio di uscire allo scoperto impegnandosi in una partnership che si concentrata sul business della cannabis.

Le tecnologie per misurare la qualità della cannabis offrono una soluzione ad uno dei più grandi problemi del settore: quello di valutare l’affidabilità di una società e dei prodotti offerti. Infatti, le aziende che vendono marijuana per scopo medico non sempre riescono ad ottenere la fiducia delle banche e degli investitori, proprio perché è difficile effettuare due diligence approfondite.

Inoltre, esiste ancora una grossa dose di diffidenza verso il settore, come dimostra il recente episodio di una società americana, la MassRoots, che offre una piattaforma di social media riguardo alla cannabis, respinta dalle quotazioni sul mercato NASDAQ con la motivazione che accettarla avrebbe potuto aiutare l’uso di una sostanza illegale.

Anche se è difficile prevedere quale sarà il futuro della legalizzazione della cannabis in Nord America e nel resto del mondo, è chiaro che il settore rimarrà soggetto ad una rigorosa vigilanza e regolamentazione, un po’ come avviene per l’alcol e il tabacco.

La strada per offrire questa nuova possibilità terapeutica a tutti i malati di cancro, morbo di Parkinson, glaucoma e altre malattie, è ancora lunga ma la decisione presa da Microsoft potrebbe diventare una pietra miliare per tutto il settore.

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