Le materie prime rischiano grosso per la guerra commerciale

Questo è un momento molto delicato per i mercati internazionali delle materie prime. Ecco quali sono i maggiori rischi che incombono sulle commodity…

Rischiooo!” diceva Mike Bongiorno durante una celebre trasmissione televisiva italiana del secolo scorso. Esattamente la stessa cosa che dice oggi Scotiabank a proposito della domanda globale di materie prime nel mondo.

Secondo l’importante banca d’investimento canadese, i prezzi delle materie prime sono sotto pressione a causa di un calo del sentiment degli investitori e di un dollaro USA più forte. Per il momento, chi ne ha subito il danno maggiore sono stati i metalli, ma anche le altre commodity ne hanno fatto le spese.

I prezzi dovrebbero riprendersi nel corso di quest’anno

Dopo due anni e mezzo di guadagni, i prezzi delle materie prime si sono fermati, con i prezzi dei metalli di base in calo di oltre un quinto da giugno. Inoltre, l’oro è sceso sotto i 1.200 dollari all’oncia e il petrolio si trova ad affrontare le preoccupazioni circa la tenuta della domanda mondiale.

Secondo ScotiaBank, i prezzi delle materie prime sono disconnessi dai fondamentali e sono depressi per un macroandamento deteriorato dell’economia e per un dollaro americano che si sta rafforzando. Tuttavia, l’economia globale è ancora abbastanza forte e i prezzi delle materie prime si riprenderanno entro la fine dell’anno.

Il rischio più grande per le materie prime: la guerra commerciale

La guerra commerciale in corso tra Stati Uniti e Cina è la più grave minaccia per la domanda globale di materie prime. Anche perché è del tutto improbabile che il conflitto possa essere risolto in tempi brevi.

Una delle conseguenze della controversia potrebbe essere il rallentamento dell’attività industriale in Cina, che è responsabile di oltre la metà della domanda globale per la maggior parte dei metalli industriali. Questo è ancor più preoccupante dato che, prima che iniziasse la guerra commerciale, l’attività edilizia in Cina stava già rallentando.

Tuttavia, sempre secondo ScotiaBank, la crescita globale resisterà, anche in presenza di questi problemi.

Chi vende commodity scommette che l’economica globale è sul punto di deragliare

Nonostante ScotiaBank ritenga che i fondamentali economici globali siano ancora incoraggianti, il mercato vende commodity scommettendo sul contrario. Naturalmente, come spesso avviene, la speculazione soffia sul fuoco e amplifica la discesa dei prezzi. Ma, anche la speculazione, è parte del mercato.

Un caso interessante è quello del rame, che durante l’estate sembrava sul punto di scatenarsi in una corsa verso l’alto a causa dei problemi sindacali nelle principali miniere dell’America Latina ma che, alla fine, è stato schiacciato verso il basso dalle notizie della guerra commerciale.

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