L’oro funziona contro l’inflazione, ma contro la deflazione?

Chi investe in oro vuole proteggersi dall’inflazione. E la storia economica sembra dare ragione a questa tattica. Se negli anni 20 compravo un vestito con un’oncia d’oro, anche nel 2012 posso comprare lo stesso vestito ancora con un oncia d’oro. L’oro ha mantenuto inalterato il proprio potere di acquisto, proteggendosi dall’inflazione. Secondo il World Gold Council è dimostrato, che nel lungo periodo, l’oro ha mantenuto il proprio potere di acquisto, attraversando periodi di deflazione e periodi di inflazione.

Probabilmente nuovi allentamenti monetari da parte delle banche centrali rischiano di innalzare l’inflazione e quindi l’oro dovrebbe beneficiarne.

Tuttavia, negli ultimi mesi, i banchieri centrali hanno comprato oro con maggiore attenzione e comunque il risultato sui prezzi dell’oro non è stato quello che gli investitori si aspettavano. La crescita globale sta rallentando rapidamente a causa soprattutto della crisi della zona euro, innescando una potenziale deflazione. Un recente rapporto della Grosvenor, conclude che non ci siano evidenze su un accumulo di inflazione nell’economia mondiale.

Gli ultimi dati sui prezzi alla produzione del mese di luglio, negli Stati Uniti, hanno alimentato le voci su un allontanamento dell’allentamento monetario della FED, ormai noto come QE3 (terzo Quantitative Easing). L’attenzione dei banchieri centrali è focalizzata in questo periodo nell’impedire spinte inflazionistiche. La banca centrale cinese, per esempio, anche a fronte di un tasso di inflazione più basso del previsto, per il momento si è ben guardata dall’intraprendere azioni di stimolo monetario.

Scommettere su un’inflazione più alta, con i dati a disposizione attualmente, potrebbe essere più rischioso del previsto.

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