L’economia americana migliora e sfavorisce i prezzi dell’oro

Continua il periodo negativo per il metallo giallo, penalizzato anche dalle recenti manovre della FED.

Anche nel corso di questa settimana la Federal Reserve americana (FED) non ha fatto favori agli investitori in oro.

La riduzione del piano di stimoli monetari di questo mese, ha contribuito al deflusso dai fondi in oro quotati in borsa (ETF) e il metallo giallo è arrivato a toccare il minimo di 1.277 dollari per oncia.

Il comportamento della FED è stato supportato dal fatto che l’economia americana è sulla strada della ripresa. Durante la settimana, la pubblicazione dei dati sulla spesa dei consumatori americani ha evidenziato il livello più alto da oltre quattro anni e mezzo.

Nella sola giornata di mercoledì, il fondo SPRD Gold Trust ETF ha visto circa 4,19 tonnellate di deflussi, segnando il suo più grande calo in sole due settimane. Ciò suggerisce che non è ancora tornata la fiducia degli investitori nell’oro.

Secondo Saxo Bank gli investimenti in prodotti garantiti da oro fisico sono in discesa

Nelle ultime settimane la tensione tra Russia e Ucraina aveva spinto molti investitori a comprare ETF in oro. Purtroppo anche questa scelta è finita sull’altalena dei prezzi, spinta su e giù da Stati Uniti e Russia.

Secondo Saxo Bank gli investimenti in prodotti garantiti da oro fisico sono in discesa e, nonostante il bisogno di trovare una protezione da una possibile escalation in Ucraina, gli investitori trovano migliori opportunità di investimento lontano dall’oro.

Per l’oro sembra finita un’epoca, così come per tutta l’economia mondiale per come l’abbiamo conosciuta fino ad oggi.

È notizia recente l’ultimo studio economico della Banca Mondiale che annuncia come la crescita economica della Cina stia rapidamente guadagnando su quella degli Stati Uniti, tanto che la Cina potrebbe presto raggiungere il primato della più grande economia del mondo. Il sorpasso potrebbe avvenire già da quest’anno, facendo cadere un primato che durava da più di un secolo.

Tutti gli economisti, come spiega il Financial Times, credevano erroneamente che la Cina avrebbe superato gli Stati Uniti soltanto nel 2019. Come in molti altri casi, la realtà non tiene per nulla conto delle previsioni degli esperti!

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