Le riserve d’argento si avvicinano all’esaurimento

Diverse fonte autorevoli avvertono che la disponibilità di argento proveniente dall’estrazione mineraria si sta esaurendo e se non si troveranno nuovi giacimenti entro pochi anni il metallo bianco diventerà introvabile.

Nel 2001 la produzione di argento mondiale ha segnato un avanzo rispetto ai consumi. Anche quest’anno, dopo gli annunci di aumenti della produzione da parte di molte aziende minerarie del settore, lo sbilancio tra domanda e offerta sembra dare maggior peso all’offerta.

Sembra che lo scenario di una carenza di argento si stia sempre più allontanando. Ma è proprio così?

Solo due anni fa, la prestigiosa rivista Scientific American, ha pubblicato un articolo con una mappa delle risorse del nostro pianeta in funzione del tempo. Per l’argento si prevede la fine della disponibilità mondiale nel 2029.

Le riserve minerarie mondiali stanno diminuendo così rapidamente che potrebbero esaurirsi ben prima del 2029

Quest’anno anche la BBC ha riportato uno studio del professor Mansoor Barati, professore associato presso l’Università di Toronto, secondo il quale le riserve minerarie mondiali di argento stanno diminuendo così rapidamente che potrebbero esaurirsi ben prima del 2029. Lo stesso professore sostiene che solo un aumento dei prezzi del metallo bianco potrebbe rendere convenienti delle esplorazioni alla ricerca di nuovi giacimenti.

La disponibilità e i costi dell’energia rappresentano l’altro rischio reale per tutto il settore minerario, argento in prima fila. L’argento è infatti un sottoprodotto della produzione di rame. Per esempio, in Cile la produzione di rame è rimasta all’incirca invariata tra il 2005 e il 2010, ma il consumo di petrolio e gasolio delle miniere è aumentato del 50%.

L’alto tasso di consumo di energia dovrebbe essere una delle principali preoccupazioni del settore minerario.

Secondo il professore Mansoor Barati è evidente che le risorse minerarie a disposizione sono limitate e finiranno presto, a meno che non si trovino nuove tecnologie per utilizzare materiali rinnovabili oppure non si ricicli così tanto da non dover ricorrere all’estrazione mineraria.

Attualmente entrambi gli scenari sembrano totalmente improbabili.

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