Le quotazioni dell’argento rialzano la testa

Il trend al ribasso dell’argento sta volgendo al termine? È ancora presto per dirlo ma alcuni segnali fanno ben sperare e incoraggiano le aspettative degli investitori.

Durante le scorse settimane, le quotazioni dell’argento sono rimaste al di sopra dei 19 dollari a tonnellata con grande fatica, schiacciate verso il basso dalle minor tensioni della crisi tra Russia e Ucraina e da alcuni dati positivi sul fronte economico.

Tuttavia negli ultimi giorni qualcosa è cambiato.

L’argento, insieme all’oro, ha iniziato a salire con l’aggravarsi del conflitto in Iraq e con l’avanzata delle forze armate jihadiste dell’Isil.

Qualcuno inizia a sperare che i rialzi di questi giorni possano essere un primo segnale della fine del lungo trend al ribasso

Nonostante alcuni osservatori fossero scettici sulla possibilità che i metalli preziosi potessero mantenere i guadagni ottenuti, l’argento non ha fatto nessun passo indietro. Dall’inizio della settimana si è mosso sopra i 21 dollari, toccando prima i 21,20 dollari e assestandosi successivamente a 21 dollari.

Qualcuno inizia a sperare che i rialzi di questi giorni possano essere un primo segnale della fine del lungo trend al ribasso, in corso ormai dal 2011 e che ha portato le quotazioni del metallo bianco dai 50 dollari agli attuali 21 dollari a tonnellata.

Probabilmente è ancora presto per dire che il clima degli investimenti sui metalli preziosi è cambiato, ma indubbiamente alcuni eventi accaduti nel corso degli ultimi mesi potrebbero aver alterato vecchi equilibri di mercato.

È il caso della sospensione del fixing dell’argento, che qualcuno riteneva fosse il meccanismo attraverso il quale i prezzi venivano manipolati a svantaggio dei piccoli investitori.

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