Dove si trovano i peggiori inferni fiscali per un lavoratore? Purtroppo, molto ma molto vicini a tutti noi.
I dieci paesi OCSE in cui i lavoratori pagano più imposte sono tutti in Europa.
Davanti a tutti c’è il Belgio, dove i lavoratori pagano più della metà dei soldi che guadagnano in tasse, sotto forma di imposte sul reddito e di contributi previdenziali. Il paese è di 5 punti percentuali più in alto del secondo paese con la più alta tassazione, la Germania, e molto al di sopra della media degli altri paesi, che si colloca a poco più di un terzo dello stipendio lordo (36%).
Ma, se per questo, tutti i primi dieci paesi della classifica, Italia compresa (47,8%), pagano significativamente più della media di tutte le nazioni prese in considerazione.
Tuttavia, esistono paesi in cui le tasse non sono così estreme e le percentuali si collocano decisamente al disotto della media. È il caso degli Stati Uniti al 31,7%, dell’Australia al 28,6% e di Israele al 22,1%. Ma ancora meglio fanno il Messico al 20,1%, la Nuova Zelanda al 17,9% e il Cile al 7%.
Lo studio in questione, chiamato Taxing Wages 2017, ha calcolato il cosiddetto cuneo fiscale e cioè le imposte sul reddito e i contributi previdenziali per i lavoratori dipendenti, meno i benefici familiari ricevuti in proporzione allo stipendio.
L’OCSE, l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico, conta trentacinque paesi tra le cosiddette economie sviluppate e lo studio da cui è stata estrapolata la classifica dei 10 paesi con i lavoratori più tassati, fa riferimento al 2017.
- BELGIO (54%)
- GERMANIA (49,4%)
- UNGHERIA (48,2%)
- FRANCIA (48,1%)
- ITALIA (47,8%)
- AUSTRIA (47,1%)
- FINLANDIA (43,8%)
- REPUBBLICA CECA (43%)
- SVEZIA (42,8%)
- SLOVENIA (42,7%)
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