La polveriera nucleare asiatica

Anche se il presidente degli Stati Uniti dice che paesi come la Corea del Nord non devono avere accesso a materiale nucleare, l’intera area geografica dell’Asia orientale sta diventando una polveriera atomica.

La Corea del Nord continua imperterrita nello sviluppo dei suoi programmi nucleari, sfidando apertamente gli Stati Uniti e i suoi alleati.

Secondo la CBS News, la scorsa settimana la Corea del Nord ha lanciato un missile a corto raggio in mare a dimostrazione dell’avanzata dei suoi programmi nucleari. Secondo la Reuters, il paese ha condotto il suo quarto test nucleare nel mese di gennaio e, a febbraio, ha lanciato un razzo a lungo raggio.

Per So Se Pyong, ambasciatore della Corea del Nord alle Nazioni Unite, il paese sta sviluppando il programma nucleare per ottenere una maggior deterrenza nei confronti della Corea del Sud e degli Stati Uniti.

Gran parte del plutonio e dell’uranio arricchito esistente nel mondo resta altamente vulnerabile ai furti

Le preoccupazioni del mondo a questo riguardo stanno crescendo anche perché gran parte del plutonio e dell’uranio arricchito esistente nel mondo resta altamente vulnerabile ai furti.

Per questi motivi, recentemente, gli Stati Uniti e il Giappone hanno rimosso tutto l’uranio arricchito e il plutonio da un reattore di ricerca nucleare giapponese. Probabilmente, un’intervento che costituisce soltanto una goccia nel mare di combustibile nucleare adatto per armamenti atomici presente nel mondo.

Il problema del plutonio utilizzabile per scopi militari è particolarmente grave in Asia orientale, Giappone e Cina in primo luogo.

Il Giappone possiede tonnellate di plutonio per la generazione di energia elettrica che, in seguito alla battuta d’arresto dei suoi reattori nucleari per il disastro di Fukushima nel 2011, non sa come utilizzare. Il paese ha già accumulato una riserva enorme di plutonio che ha inviato all’estero per il ritrattamento. 11 tonnellate sono in Giappone e altre 36 tonnellate in Gran Bretagna e Francia, in attesa di rientrare nel paese. Una quantità sufficiente per circa 6.000 bombe atomiche.

Nel frattempo, la Cina, che ha una propria riserva militare di 1,8 tonnellate, ha ottenuto il consenso per estrarre plutonio dal combustibile esaurito generato nei reattori con tecnologia americana. Plutonio utilizzabile per le proprie armi nucleari o per la sua industria energetica in rapida crescita atomica.

Anche la Corea del Sud potrebbe ottenere lo stesso permesso dagli Stati Uniti per riutilizzare il combustibile nucleare entro sei anni. La politica americana di Barack Obama troppo permissiva in questo settore, potrebbe portare ad una potenziale maggiore disponibilità e concentrazione di combustibile atomico impiegabile per scopi militari, in una sola area geografica.

Anche se le minacce nucleari della Corea del Nord vengono etichettate da qualcuno come un bluff, evidenziano la volontà del paese, o per meglio dire del dittatore Kim Jong-un, di mostrare al mondo tutta la sua potenza militare. Una pericolosissima miccia nella polveriera nucleare dell’Asia orientale.

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