Investimenti a lungo termine: le 7 migliori valute del mondo

Il mercato delle valute internazionali è assai volatile e difficile, ma per l’investitore a lungo termine che crede nei fondamentali economici di un paese, può essere di grande soddisfazione.

I mercati valutari sono il dominio dei day-trader e degli speculatori a breve termine.

Con le banche centrali di tutto il mondo che sostengono tassi di interesse reali negativi e stampano grandi quantità di denaro, le monete dei paesi più sviluppati come Stati Uniti, Europa e Giappone non sono certo considerate una riserva di valore sicura per gli investitori.

Tuttavia, allargando l’orizzonte e prendendo in considerazione valute meno conosciute ma più forti sulla base dei fondamentali economici a lungo termine, le considerazioni per un investitore cambiano, come dimostra la graduatoria delle 7 migliori valute del mondo.

  1. DOLLARO NEOZELANDESE. È la moneta più sicura che esista. La Reserve Bank of New Zealand è l’unica banca centrale tra i paesi sviluppati che prevede di aumentare i tassi di interesse nel prossimo futuro. Inoltre, ha recentemente riformato il proprio sistema fiscale, rendendolo meno esoso e più trasparente. La Nuova Zelanda gode di esportazioni stabili grazie alle sue risorse agricole, fino ad oggi sottovalutate.
  2. DOLLARO DI SINGAPORE. Con la caduta del segreto bancario della SvizzeraSingapore è diventata il nuovo centro mondiale per i depositi segreti. Con la crescita della ricchezza dei cittadini e del paese, l’afflusso di capitali stranieri continuano ad aumentare, creando una pressione al rialzo per la valuta nazionale. Singapore vanta anche un surplus delle partite correnti del 18%, avendo largamente beneficiato della crescita delle economie asiatiche, turismo compreso. Il dollaro di Singapore è l’unica valuta del mondo che si è costantemente apprezzata nei confronti del dollaro americano.
  3. DOLLARO DI HONG KONG. I tecnici della finanza considerano il dollaro di Hong Kong come un’opzione call sulle valute. Sembra infatti ancorata all’andamento del dollaro statunitense, cosa che rende il rischio di un ribasso abbastanza limitato, ma ha potenziali di rialzo superiori al 20%.
  4. RENMINBI CINESE. La Cina sta traghettando da un’economia basata sulle esportazioni ad una che si basa sui consumi interni. Inevitabilmente, la valuta cinese si apprezzerà, così come aumenterà il potere di acquisto per importare più merci. Il renminbi avrebbe valutazioni molto più alte se non fosse per le misure che il governo ha intrapreso, comprese le ultime svalutazioni, per mantenere la moneta debole.
  5. CORONA NORVEGESE. La Norvegia ha la valuta più stabile in Europa. Con le esportazioni di petrolio, un alto tenore di vita, un avanzo delle partite correnti del 13% e un debito sul PIL di appena il 28%, il paese ha tutte le caratteristiche per mantenere la propria valuta forte. Poichè la Norvegia non fa parte dell’Unione europea, è considerato un rifugio sicuro nel caso la crisi del debito europeo si dovesse deteriorare ulteriormente.
  6. RINGGIT MALESE. La Malesia è l’unica nazione sviluppata che, dalla sua indipendenza nel 1957, non ha mai avuto un inflazione annua superiore al 20%. Il paese ha la sua forza nelle esportazioni di petrolio greggio, olio di palma, minerali e altre risorse naturali, fattori chiave per mantenere buone riserve di valuta estera. Purtroppo, per gli investitori occidentali, il ringgit può essere scambiato solo tramite non-deliverable forward.
  7. WON COREANO. La patria di Samsung Electronics, Hyundai e Posco riesce in molti casi a superare anche i concorrenti giapponesi. A dispetto di uno yen debole, la Corea del Sud mantiene un vantaggio competitivo rispetto al Giappone. Il paese ha un debito di solo il 35% rispetto al PIL, con un surplus delle partite correnti del 3,8%.

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