Il segreto bancario svizzero non è morto

La Svizzera è ancora la meta preferita di gran parte dei patrimoni mondiali, anche grazie alla privacy garantita dal governo svizzero… autorità fiscali escluse.

Quasi tutti i mass-media nazionali e internazionali hanno celebrato da tempo i funerali del segreto bancario svizzero.

Ma, come diceva Mark Twain, “le notizie sulla mia morte sono un’esagerazione…“.

Anche se per i cittadini di alcuni paesi, il segreto dei loro conti correnti in Svizzera non è tale verso le autorità fiscali nazionali, ciò costituisce soltanto un aspetto della privacy che una banca dovrebbe garantire.

Per chi è determinato ad ingannare il fisco del proprio paese o per chi cerca di utilizzare fondi di origine criminale,  la Svizzera è offlimits. In caso contrario, il governo svizzero ha dimostrato ancora una volta la sua volontà di proteggere i dati dei clienti delle proprie banche.

Un tribunale svizzero ha condannato Falciani ad una pena detentiva di 5 anni per spionaggio industriale aggravato

Poche settimane fa, un tribunale svizzero ha condannato Hervé Falciani, un ex dipendente della HSBC in Svizzera, ad una pena detentiva di cinque anni. La condanna è stata inflitta per spionaggio industriale aggravato, furto di dati e per la violazione del segreto commerciale e bancario.

Dal 2006 al 2008, Falciani, che lavorava nel dipartimento informatico di HSBC, aveva segretamente scaricato i dettagli dei conti correnti di più di 100.000 clienti della banca. Informazioni che aveva venduto alle autorità fiscali francesi, a detta di Falciani per denunciare una frode fiscale di una delle più grandi banche del mondo. La Francia e altri paesi, Italia compresa, hanno poi usato le informazioni fornite da Falciani per perseguire numerosi cittadini per evasione fiscale.

Con ogni probabilità Falciani non trascorrerà nemmeno un giorno nelle carceri svizzere, dal momento che, avendo ottenuto la nazionalità in Francia e Spagna, entrambi i paesi hanno rifiutato le richieste di estradizione dalla Svizzera.

In Francia e in Spagna, Falciani è considerato quasi un eroe nazionale per aver denunciato gli illeciti della HSBC. Non così in Svizzera che lo ha perseguito per il furto di dati e che, nonostante la cattiva pubblicità ricevuta negli ultimi anni, è determinata a proteggere il proprio segreto bancario.

I gestori patrimoniali svizzeri detengono quasi 2 miliardi di dollari, una fetta della ricchezza globale che è la maggiore di qualsiasi altro paese. Perciò, l’ultima cosa che la Svizzera vuole fare è quella di incoraggiare altri casi di spionaggio industriale. In altre parole, con la condanna di Falciani, il governo svizzero ha dimostrato la sua volontà di proteggere i dati dei clienti da ladri, rapinatori e governi dalle pretese esorbitanti.

A qualcuno potrà sembrare una cosa di poco conto, o quantomeno scontata, ma chi potrebbe dirsi altrettanto sicuro della privacy dei propri dati in custodia presso le banche italiane?

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