Il tungsteno è sempre più critico

Anche la conferenza di Johannesburg ha evidenziato che il mondo rischia presto di dover fare i conti con la mancanza di tungsteno e con prezzi che potrebbero diventare insostenibili per l’industria.

È noto che il tungsteno è un metallo critico, economicamente indispensabile al funzionamento di molti settori della nostra società e con un elevato rischio di indisponibilità delle forniture per i prossimi anni. 

Nel 2011, il British Geological Society ha pubblicato una lista dei 52 metalli più importanti al mondo. La lista è stata compilata sulla base di abbondanza globale, luogo di produzione, riserve e rischi di interruzione delle forniture associati all’instabilità politica dei paesi in cui si produce il metallo. Considerando che oltre l’80% del tungsteno mondiale proviene dalla Cina, che è anche il più grande consumatore, non è sorprendente che il metallo sia in cima alla lista dei metalli critici.

Inoltre, la chiusura di molte miniere che ha diminuito la  produzione globale e, in generale, la mancanza di progetti per aprire nuove miniere nel mondo occidentale,  sta creando sempre più preoccupazioni per le forniture di tungsteno.

L’80% del tungsteno mondiale proviene dalla Cina, che è anche il più grande consumatore

Durante la conferenza di Johannesburg, Geological Society of South Africa’s 2013 GeoForum, sono stati illustrati 3 metalli rari che entro il 2015 rischiano di non essere disponibili per soddisfare le richieste mondiali: tungsteno, tantalio e terre rare. Anche se sulla definizione di quali siano i metalli maggiormente critici e strategici non c’è accordo tra l’Unione Europea e il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti, questi tre metalli compaiono in cima alla lista di entrambi.

Negli ultimi anni, la domanda mondiale di tungsteno è stata soddisfatta grazie al ricorso alle scorte cinesi, russe e americane. Ma a partire da quest’anno, a causa delle limitazioni imposte dalla Cina alle esportazioni di metalli critici, si stima che il deficit di tungsteno a livello globale sarà di circa 15.000 tonnellate.

Naturalmente la carenza di tungsteno è un male per il mercato, ma un bene per i prezzi che vengono spinti verso l’alto. Ad oggi i prezzi del tungsteno (APT – ammonium paratungstate) si aggirano intorno ai 400 dollari per tonnellata e dall’inizio dell’anno sono cresciuti di circa il 22%.

Se per altri metalli è molto difficile fare previsioni sull’andamento futuro delle quotazioni, tutti gli esperti del settore condividono le aspettative di forti rincari nei prossimi anni per questo metallo.

METALLIRARI.COM © SOME RIGHTS RESERVED