Il più grande Paradiso Fiscale del mondo: Manhattan

Il paese che ha scatenato la guerra globale ai Paradisi Fiscali di tutto il mondo, dietro le quinte è uno dei più grandi e più sofisticati Tax Heaven del globo.

Può non sorprendere che il più grande paradiso fiscale del mondo sia un’isola. Più stupefacente è conoscere il nome di quest’isola: Manhattan, il cuore di New York e il centro economico e culturale degli Stati Uniti, dove si trova Wall Street, il quartier generale delle Nazioni Unite e Times Square, soprannominata The Center of the Universe.

In realtà Manhattan offre soltanto gli stessi vantaggi fiscali che tutti gli Stati Uniti offrono agli investitori stranieri.

Infatti, gli Stati Uniti sono di gran lunga il più vantaggioso paradiso fiscale del mondo. Naturalmente soltanto per gli investitori stranieri, dal momento che per i cittadini americani o per i residenti negli Stati Uniti le cose stanno diversamente.

Per gli investitori stranieri la maggior parte dei guadagni in conto capitale negli Stati Uniti sono esentasse

Per gli investitori stranieri la maggior parte dei guadagni in conto capitale negli Stati Uniti sono esentasse. Cosa che include praticamente tutti gli utili ad eccezione di quelli associati con immobili o attività commerciali negli Stati Uniti. Inoltre, tutti gli interessi pagati da banche statunitensi sono esenti da imposte.

Ad oggi, i depositi degli investitori esteri nelle banche americane, secondo alcune stime, ammontano a 1.000 miliardi di dollari. Depositi garantiti dalla Federal Deposit Insurance Corporation (FDIC) fino a 250.000 dollari, pur essendo conti non tassabili. Nessuna imposta da pagare neppure sugli interessi corrisposti dal Tesoro USA sulle obbligazioni, così come per molte obbligazioni corporate.

Per avere un riferimento di quanto sia generoso questo privilegio, basti pensare che un contribuente americano deve pagare imposte federali superiori al 39,6% sugli interessi, più il 3,8% se un percettore di alti redditi, più l’imposta statale sul reddito che può arrivare fino al 13,3%.

Non meno importante, per un paradiso fiscale, il fatto che l’IRS (Internal Revenue Service), cioè l’ufficio delle imposte statunitense, non condivide informazioni con nessun paese sugli stranieri che investono negli Stati Uniti. Leggi come la Tax Compliance Foreign Account (FATCA), che costringe le istituzioni finanziarie di tutto il mondo ad inviare informazioni fiscali e finanziarie dei cittadini americani all’IRS, non valgono al contrario.

L’IRS non può inviare dati alle autorità fiscali di un paese straniero a meno che quel paese non aderisca ad un accordo di scambio di informazioni in materia fiscale (TIEA) con gli Stati Uniti. Ma comunque l’IRS non fornisce informazioni, a meno che la sua controparte straniera non richieda esplicitamente un’indagine, indicando precisamente su cosa e dove indagare.

Ma non è tutto. Il Congresso degli Stati Uniti sta esaminando una proposta di legge che renderebbe più facile per gli investitori esteri molto ricchi poter investire in immobili sul territorio americano senza pagare tasse sulle plusvalenze. Al contrario, per gli investitori stranieri più piccoli, ad esempio, chi acquista una casa di vacanza negli Stati Uniti, le ritenute fiscali sarebbero più alte.

Gli Stati Uniti sono certamente il più grande e più sofisticato paradiso fiscale del mondo.

Ma, probabilmente, sono anche il più evidente caso di sperequazione e ipocrisia fiscale del mondo: un paradiso fiscale offshore è abominevole ed esecrabile solo, e soltanto se, non è targato USA. Come diceva un vecchio detto: “Due pesi, due misure“.

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