Il fiscal-cliff innervosisce gli investitori sul mercato dell’oro

Investitori sempre più nervosi in vista del 1° gennaio, la data fatidica del fiscal-cliff.

Il fiscal-cliff americano contagia, nel bene e nel male, molte componenti dell’economia reale e tra questi il mercato dell’oro è uno dei più colpiti. Il fiscal-cliff è il nome assegnato all’insieme di tagli alle spese e all’aumento dell’imposizione fiscale che potrebbero entrare in vigore dal primo gennaio se non sarà trovata un’intesa fra i due maggiori partiti americani. Ormai da giorni l’oro sembra sulle montagne russe e non più lontano della scorsa settimana ha toccato i minimi a 1.705 dollari/oncia. Il nervosismo degli investitori è alto, anche perché non rimane molto tempo dal momento che alla scadenza mancano soltanto una ventina di giorni, tenendo conto delle festività natalizie e dei giorni reali disponibili per un negoziato. 

Secondo alcuni osservatori, a parte prese di profitto, il motivo che sta dietro alle forti vendite è la scommessa che il fiscal-cliff negli Stati Uniti sarà di fatto evitato. Se l’economia americana mostra segni di ripresa per l’anno prossimo, mentre il dollaro potrebbe beneficiarne, al contrario l’oro potrebbe non dare brillanti risultati come negli anni trascorsi. Certamente sono tutti concordi nel prevedere una forte volatilità del metallo giallo fino a quando la questione del fiscal-cliff non sarà definita.

Qualcuno sostiene che questa incertezza, alla fine premierà l’oro,  e che comunque andranno le cose, ne beneficierà e la domanda di oro da investimento potrà riprendere a correre a ritmi anche più veloci che in passato.

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