Il crollo dell’argento segue quello dell’oro

Il mercato dell’argento ha subito un duro colpo da cui, secondo molti analisti, non si riprenderà tanto presto.

Le quotazioni dell’argento sono sprofondate. È difficile non usare espressioni drastiche per definire quello che è successo sul mercato dell’argento nel corso degli ultimi giorni. Non più tardi di una settimana fa, i prezzi oscillavano intorno ai 27 dollari/oncia, dopo pochi giorni le quotazioni sono arrivate a 23 dollari/oncia.

Anche i prezzi dell’oro hanno avuto una forte discesa, anzi, secondo molti osservatori, è stato proprio il metallo giallo a innescare la corsa alle vendite mentre l’argento sarebbe stato un effetto collaterale. La spiegazione più accreditata è che le potenziali vendite delle riserve d’oro di Cipro, per fare fronte agli impegni finanziari assunti, hanno scatenato i timori di un effetto a catena sulle possibili vendite delle riserve auree degli altri paesi dell’euro-zona in difficoltà (soprattutto Italia, Spagna e Grecia). Perciò, molti investitori hanno pensato di tirarsi fuori dai guai, prima che fosse troppo tardi.

Tale teoria è discutibile, ma rimane certo che una volta iniziate le vendite, si è scatenato sui mercati un effetto a catena, accentuato dalle negoziazioni automatiche tramite computer, che ha portato le quotazioni dell’argento a perdere il 17% in soli due giorni.

Temendo gli eccessi di una speculazione ribassista, il COMEX (Commodity Exchange) ha aumentato i margini del 18% per i contratti sull’argento.

Gli analisti non si attendono che i prezzi potranno riprendersi tanto presto e hanno abbassato tutte le previsioni per i prossimi anni. Sul fronte industriale, a causa dell’eccesso di offerta di argento per l’anno in corso, anche se la domanda dovesse aumentare, è poco probabile che i prezzi possano migliorare.

Il crollo di oro e argento è avvenuto proprio in un momento in cui vi sono timori di una deflazione, come sembrerebbe dagli ultimi dati sulla crescita economica di Stati Uniti e Cina. Anche il Fondo Monetario Internazionale (FMI) ha abbassato le sue stime di crescita dell’economia mondiale.

Il cambio di marcia per le quotazioni di oro e argento non si può certo dire che sia arrivato senza essere annunciato. Alcuni segnali sui mercati facevano temere che il trend di crescita dei due principali metalli preziosi fosse arrivato ad un punto di svolta. Ma come spesso succede, ci sono ottimi motivi per comprare anche quando si raggiungono i massimi o per vendere quando si toccano i minimi, fintanto che qualcuno non troverà una sfera di cristallo funzionante.

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