Il futuro è nel riciclo di terre rare

Anche nel settore delle terre rare, il riciclo consente di ottenere materia prima preziosa, riducendo i danni ambientali dello smaltimento selvaggio.

Che cosa hanno in comune uno smartphone, una vettura ibrida e un missile nucleare Tomahawk? Nessuno di loro può funzionare senza alcuni metalli sconosciuti ma preziosissimi: le terre rare.

Materiali rari come europio, neodimio e altri ancora (in tutto sono 17), sono ormai così ricercati che i governi di mezzo mondo stanno prendendo in considerazione tutte le opzioni per poterne avere la disponibilità, compresa l’estrazione nei luoghi più improbabili, compreso le profondità degli oceani e addirittura sugli asteroidi.

Il 40% della domanda globale potrebbe essere soddisfatta con il riciclo

Ma esiste un’altra opzione, concreta e a portata di mano, che sta attirando sempre maggiore interesse: il riciclo.

Ci sono ancora molti ostacoli da superare. Tuttavia, alcuni esperti ritengono che riciclando le terre rare provenienti da materiali e prodotti di scarto, si potrebbe soddisfare fino al 40% della domanda mondiale. Per paesi come Europa e Stati Uniti, questo potrebbe essere un enorme vantaggio, dal momento che ad oggi la Cina domina il mercato mondiale delle terre rare ed è in grado di controllare a piacimento la loro offerta e il loro prezzo.

Il pepe e il sale delle nuove tecnologie

Le terre rare sono il pepe e il sale in molte delle nuove applicazioni tecnologiche“, afferma Koen Binnemans, uno scienziato dell’Università di Lovanio, in Belgio.

Alcuni ricercatori si stanno concentrando su come riciclare questi metalli dai rottami e da prodotti usati come telefoni cellulari e lampadine fluorescenti. Nonostante tutte le ricerche fatte fino ad oggi,  meno dell’uno per cento di tutte le terre rare provengono dal riciclo.

Il riciclo di terre rare è ancora nel periodo infantile e le sfide da affrontare per farlo crescere sono più impegnative di quelle per la produzione e l’estrazione di questi metalli rari.

Riassorbire prodotti di alta ingegneria come i telefoni cellulari richiede molto lavoro e passaggi chimici supplementari per riuscire ad isolare le terre rare, ovviamente con aggravi di costo. Inoltre, per quasi per ogni elemento delle terre rare, è necessaria un differente tecnologia di riciclo; infatti separare terbio da una lampadina usata non è la stessa cosa che recuperare neodimio da un hard disk.

Nel lungo periodo, il riciclo può non solo rivelarsi un vantaggio economico, ma anche un vantaggio per la salute pubblica e l’ambiente. I minerali delle terre rare includono quasi sempre una piccola quantità di materiale radioattivo, come l’uranio e il torio. Con il riciclo, i materiali radioattivi di questi elementi non rischierebbero di finire dispersi nell’ambiente, come in alcuni casi succede quando molti prodotti elettronici usati vengono abbandonati nelle grandi discariche.

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