In un solo giorno i prezzi del minerale di ferro sono scesi del 4%, arrivando a toccare i 68,85 dollari a tonnellata.
Gli analisti prevedono che i prezzi continueranno a scendere sull’onda del rallentamento delle vendite al dettaglio in Cina, della produzione industriale e dei dati relativi agli investimenti in immobili.
Secondo Barclays, i prezzi del minerale di ferro potrebbero raggiungere i 50 dollari entro la fine dell’anno.
I tagli della produzione di molte acciaierie cinesi potrebbero essere un ulteriore fattore di depressione per i prezzi. In questo senso vanno anche i piani del governo cinese che, nei prossimi mesi, vuole ridurre la produzione di acciaio nella provincia di Hebei di almeno il 50%. Per i non addetti ai lavori, Hebei non è una provincia qualsiasi, infatti è qui che si concentra la maggior parte della produzione di acciaio della Cina e i tagli alla produzione vorrebbero essere un freno all’inquinamento che nella stagione invernale diventa particolarmente pesante. Le autorità sperano così di raggiungere gli obbiettivi prestabiliti per il 2017 sulla qualità dell’aria
Anche la Reserve Bank of Australia è pessimista e si attende prezzi in discesa per i prossimi mesi. Fino ad ora, le quotazioni erano state sostenute da una fiammata della domanda di acciaio in Cina, ma tutto lascia pensare che l’aumento dell’offerta globale di ferro porterà ad un ridimensionamento dei prezzi. Inoltre, la produzione di acciaio cinese è probabilmente arrivata al suo picco e, nel prossimo futuro, non potrà più spingere la domanda di ferro.
In questo contesto, l’unica speranza può essere riposta sull’India e sull’aumento degli investimenti in questo paese nell’edilizia residenziale e nelle infrastrutture per i traporti. Ma, per il momento, è solo una speranza…
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