Gioie e dolori dei dazi di Trump su acciaio e alluminio

È ufficiale: gli Stati Uniti impongono il 10% di dazio sull’alluminio e il 25% sull’acciaio, ma con l’esenzione del Canada e del Messico.

Donald Trump ha firmato la legge che introduce un dazio del 10% sull’alluminio importato negli Stati Uniti e del 25% sull’acciaio.

I nuovi dazi entreranno in vigore nel giro di 15 giorni e escluderanno, per il momento, il Canada e il Messico. Se le cose non cambieranno, secondo il New York Times, i paesi più colpiti saranno Cina, Corea del Sud, Giappone, Germania e Brasile. E, aggiungiamo noi, Italia.

Tuttavia, Trump ha affermato che verrà adottata una certa flessibilità nell’imporre le tariffe, anche se nessuno ha capito bene cosa ciò possa davvero significare. Il Presidente americano ha anche dichiarato che, fino ad oggi, gli Stati Uniti sono stati sfruttati da amici e nemici.

Ha decantato inoltre tutti i vantaggi del nuovo ordinamento tariffario e l’importanza degli Stati Uniti come produttore di metalli. Ha anche detto che, a proposito dei rapporti tra Stati Uniti e Cina, “bisogna fare qualcosa per il deficit commerciale”.

Naturalmente, le nuove regole sono viste con occhi diversi nel settore dell’acciao e dell’alluminio, a seconda degli operatori: chi sta a monte gioisce, chi sta a valle piange.

C’è chi gioisce…

La US Steel, per esempio, riavvierà uno dei suoi altoforni. L’impianto era fermo da dicembre 2015, a causa dell’offerta di acciaio in eccesso e delle importazioni a prezzi più bassi di quelli statunitensi.

Perciò, i vertici dell’azienda ritengono che le misure di Trump per affrontare la crisi dell’acciaio stiano già producendo benefici. Inoltre, sottolineano il loro contributo nel settore della sicurezza nazionale e delle infrastrutture critiche come i trasporti, la salute, la sicurezza pubblica, l’energia e la rete elettrica, tutte basate sull’acciaio.

… e c’è chi piange

A valle della catena delle forniture di acciaio e alluminio, le cose vengono viste in maniera opposta. Ad esempio, il Beer Institute, per conto dei produttori di birra statunitensi, ha implorato il Presidente di esentare le importazioni di fogli di alluminio, sottolineando che, altrimenti, il settore perderà soldi e posti di lavoro.

Ma le cose potrebbero non essere così drammatiche come sembrano. Infatti, Donald Trump ha anche affermato che la legge può escludere dai dazi altri paesi e che gli conferisce l’autorità di aumentarli o di ridurli come riterrà più opportuno. Ecco perchè l’Europa non ha ancora perso tutte le speranza e, nel frattempo, pende dalle labbra di Trump.

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