Disprosio e neodimio, due terre rare che costano sempre di più (+50%)

Quali sono i fattori che stanno influenzando il mercato delle terre rare e che hanno portato i prezzi di disprosio e neodimio ad aumentare del 50%?

Attenti a quei due!” verrebbe da dire guardando ai prezzi di disprosio e neodimio.

In un solo anno, i prezzi spot di queste queste due terre rare sono aumentati del 50%, come bene evidenziato dall’ultima relazione della Adamas Intelligence, una società canadese di consulenza e ricerche di mercato.

Ma la tendenza positiva dei prezzi ha contagiato un po’ tutte le terre rare, in particolare lantanio, cerio e, come si diceva, neodimio e disprosio.

Scorte governative che crescono e speculazione che galoppa

Per comprendere meglio i fattori che stanno alla base di questa crescita, bisogna tener conto che il governo cinese sta accumulando terre rare ormai da un po’ di anni, con l’obbiettivo di assicurare alla Cina la disponibilità di questi materiali strategici per la produzione di componenti tecnologici, la cui crescita è destinata a continuare nel futuro.

Naturalmente, come spesso avviene quando i prezzi salgono, c’entra anche la speculazione. I commercianti cinesi acquistano terre rare oltre la necessità dei loro clienti, sperando di poterle poi rivendere a prezzi maggiori. Ecco perché la disponibilità di materiale a pronti sul mercato è in diminuzione.

Infine, un altro fattore che limita l’offerta sono le sempre più frequenti ispezioni ambientali in Cina, che hanno portato ad una limitazione di alcune produzioni.

I prezzi di neodimio e praseodimio cresceranno ancora

Secondo il Roskill Information Services, i prezzi del neodimio e del praseodimio continueranno a crescere anche nel 2017, ma a un ritmo un po’ più lento, per poi stabilizzarsi nel 2018. Infatti, se i prezzi di questi due metalli dovessero diventare troppo alti, gli utilizzatori cercherebbero di sostituirli.

Attualmente, l’ossido di neodimio viene scambiato a 68 dollari al chilogrammo, mentre l’ossido di preseodimio è a 85 dollari per chilogrammo.

Il neodimio viene soprattutto impiegato nella produzione di magneti, i più potenti e i più forti disponibili sul mercato e indispensabili per far funzionare la parte elettrica di qualsiasi autoveicolo. Le alternative disponibili sono i magneti a ferrite e quelli in alluminio-nichel-cobalto.

La Cina rimane il principale produttore mondiale di terre rare e l’aumento dei prezzi ha dato benefici ai produttori di terre rare locali. Per esempio, il prezzo dei titoli azionari della Cina Northern Rare Earth Group, il principale gruppo minerario del settore, è salito quest’anno del 52%, mentre la società ha recentemente annunciato che i profitti del primo semestre sono cresciuti del 260% rispetto all’anno precedente.

Tuttavia, le preoccupazioni per il monopolio della Cina nella catena di approvvigionamento delle terre rare, a buon ragione, continuano a crescere. Come succede ormai da anni, tali preoccupazioni non arrivano però a concretizzarsi in azioni che possano cambiare lo stato delle cose.

Ci vorrà uno shock come la crisi petrolifera degli anni ’70 per far capire all’Occidente che non è possibile lasciare il controllo di metalli tanto importanti nelle mani di un solo paese?

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È stato un trader nel settore dei metalli per lungo tempo, lavorando con alcune importanti aziende del settore in Italia e in Europa. Esperto in metalli rari, è consulente presso un'azienda svizzera leader sul mercato internazionale di questi metalli. Da qualche anno è impegnato anche nella divulgazione giornalistica del mondo dei metalli rari e delle materie prime. Il suo profilo professionale è su LINKEDIN.