Cosa sono i farmaci biologici e biosimilari?

Se non avete le idee chiare su biotecnologie, farmaci biologici e biosimilari, fareste bene ad leggere questa breve introduzione…

Herceptin, Enbrel, Botox. Mai sentito questi nomi?

Si tratta di terapie per la cura del cancro al seno, per la cura dell’artrite reumatoide e per la cura della distonia cervicale ed emicrania (oltre che per diminuire le rughe nei trattamenti estetici). A prima vista, sembrerebbero tutte terapie che non hanno nulla in comune.

Fanno parte tutte e tre dei cosiddetti farmaci biologici. Farmaci che, come tutti gli altri, vengono usati per trattare, curare, prevenire o diagnosticare le malattie. Ma, a differenza degli altri farmaci, i biologici vengono creati con materiali naturali, che vanno dagli zuccheri e dalle proteine ​​agli acidi nucleici prodotti dagli organismi. Qualche volta inglobano anche questi organismi.

BIOLOGICI

Mentre la maggior parte dei farmaci sono sostanze chimiche, creati utilizzando provette, centrifughe e bruciatori di Bunsen, i biologici sono prodotti da batteri o da cellule che sono state riprogrammate. Sono abbastanza diversi da un farmaco sintetizzato chimicamente e, per esempio, tendono ad avere un peso molecolare più elevato. Inoltre, essendo realizzati con materiali vivi, sono a maggior rischio di contaminazione, meno facili da replicare, più complessi da produrre e hanno più probabilità di innescare una risposta immunitaria.

I biologici sono prodotti da batteri o da cellule che sono state riprogrammate

Tuttavia, nonostante questi svantaggi, i farmaci biologici stanno rivoluzionando la medicina. Infatti, dai primi anni 2000, le aziende farmaceutiche si sono gettate nella ricerca di cure innovative che potessero sostituire i farmaci tradizionali, i cui brevetti stavano progressivamente scadendo. Naturalmente, per aumentare la redditività aziendale, che altrimenti sarebbe caduta a picco.

I farmaci biologici stanno cambiando i sistemi sanitari di tutto il mondo, rivoluzionando le opzioni disponibili per il trattamento di diverse malattie come, per esempio, l’artrite. Ma sono anche alla base della terapia genica.

Purtroppo, non per le case farmaceutiche, gli ingenti investimenti in ricerca e sviluppo li rendono più costosi per i consumatori, per i quali però si apre anche un’altra possibilità: quella dei farmaci biosimilari.

BIOSIMILARI

I biosimilari sono l’equivalente dei farmaci generici per i biologici. In altre parole, sono i farmaci biologici che hanno perso la protezione del brevetto, con piccole variazioni molecolari. Tuttavia, pur in un contesto di aziende in competizione, è probabile che i prezzi di questi farmaci non scendano quanto ci si potrebbe aspettare, poiché sono assai costosi da produrre. Se la creazione di un farmaco generico è come progettare un triciclo, un biosimilare è come costruire una navicella spaziale, sia in termini di complessità che di dimensioni.

Alcuni nomi? Erelzi, Inflectra e Zarxio sono alcuni biosimilari che stanno diventando disponibili ai consumatori.

Le aziende farmaceutiche hanno visto grandi opportunità in tutti queste nuove tecnologie e molte acquisizioni e fusioni societarie nel settore sono state mosse da queste considerazioni.

Secondo molti analisti, i prezzi delle azioni del settore sono destinati a crescere con l’aumentare di questi processi di conglomerazione societaria. Ecco perché gli investitori devono avere le idee molto chiare sia sui farmaci biologici che su quelli biosimilari, valutando con attenzione pro e contro.

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