Ci saranno conseguenze energetiche per il blocco del Qatar?

Il litigio tra Arabia Saudita e Qatar potrebbe avere serie conseguenze anche per l’Italia, secondo importatore europeo di gas naturale liquefatto.

La decisione dell’Arabia Saudita, degli Emirati Arabi Uniti, dell’Egitto e di altri paesi di rompere le relazioni diplomatiche e di isolare il Qatar, chiudendo le frontiere, avrà significative conseguenze economiche ed energetiche anche in Europa.

Difficile per noi occidentali, abituati a schematizzare semplicisticamente i fatti medio orientali come “con noi” o “contro di noi“, capire cosa stia accadendo nel complesso scenario politico della regione. Non si tratta di un gioco di potere tra i sunniti dell’Arabia Saudita e gli sciiti dell’Iran, ma di qualcosa che sta cambiando rapidamente gli equilibri del Medio Oriente.

Il giovane principe ereditario saudita, Mohammed bin Salman, e il principe ereditario di Abu Dhabi, lo sceicco Mohammed bin Zayed, sembrano aver trovato un accordo per una politica comune in Medio Oriente, per modellare la regione a modo loro.

Ma al di là delle analisi politiche del caso, quali conseguenze economiche ed energetiche ci saranno dall’isolamento di questo piccolo paese, (con una popolazione di soli 2,7 milioni di persone) ma che è il più grande produttore al mondo di gas naturale liquefatto (LNG)?

Il paese produce anche alluminio, 610.000 tonnellate all’anno, con una joint venture con la norvegese Norsk Hydro

Il salto del prezzo del petrolio e il nervosismo sul mercato del gas naturale, evidenziano che ci sono molte preoccupazioni che la situazione possa andare fuori controllo, spostando ancora di più il Qatar verso l’Iran e polarizzando la regione in due blocchi pronti allo scontro. Il Qatar è uno dei principali fornitori di LNG per Asia ed Europa, mentre con i circa 30.000 barili al giorno, è un attore marginale sul mercato globale del petrolio.

Ma il paese produce anche alluminio, 610.000 tonnellate all’anno, con una joint venture con la norvegese Norsk Hydro. Al momento, le esportazioni sono state interrotte poiché i trasporti transitano dagli Emirati Arabi, aderenti alla coalizione che ha bloccato il Qatar. Tuttavia, la Qatalum  (la joint venture tra Qatar Petroleum e Norsk Hydro) ha dichiarato di essere in grado, se necessario, di spedire direttamente l’alluminio dai propri porti.

Più preoccupante, la situazione per l’LNG. Il Qatar fornisce un terzo del consumo del Regno Unito, primo importatore europeo e seguito, al secondo posto, dall’Italia. I suoi principali clienti sono invece asiatici: Giappone, Corea del Sud e India. Ma secondo gli analisti della Julius Baer, ​​le interruzioni, soprattutto delle spedizioni via mare, sono altamente improbabili.

Ciò non toglie che, sono molti i paesi europei che sperano che il litigio tra gli emiri del Golfo si concluda rapidamente, perché se dovesse degenerare allora ci sarebbe di che preoccuparsi seriamente.

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