Brutte notizie per l’oro: scende la domanda di gioielli in Cina

Con la discesa della domanda cinese di gioielli, gli analisti si attendono che i prezzi dell’oro si indeboliranno. Le previsioni per il 2016 si abbassano a circa 1.250 dollari.

Il futuro prossimo dell’oro è seriamente minacciato da due fattori: le prospettive per la domanda di gioielli in Cina e i timori di un rialzo dei tassi di interesse a breve termine negli Stati Uniti.

Questo, in sintesi, il pensiero di molti analisti del settore.

Secondo RBC Capital Markets, le quotazioni del metallo giallo hanno già raggiunto il massimo nel corso di quest’anno e i prossimi mesi saranno in discesa, con l’aiuto dell’industria dei gioielli che vedrà un significativo ridimensionamento rispetto all’anno scorso.

Secondo GFMS il settore dei gioielli è sceso quest’anno del 31%, toccando il suo livello più basso dal 2010

Soprattutto la domanda di gioielli in Cina, in drastica discesa, dovrebbe essere un elemento chiave nel declino a breve termine dell’oro. Dopo aver superato l’India come più grande consumatore mondiale di oro nel 2013, la Cina alimenta attualmente più del 27% della domanda di gioielli globale e, essendo principalmente un mercato di consumo, è altamente sensibile alle fluttuazioni del prezzo. In altre parole, è un mercato che si contrae quando i prezzi dell’oro crescono e si espande quando scendono.

Secondo GFMS, società specializzata nella consulenza in metalli preziosi, il settore dei gioielli è sceso quest’anno del 31%, toccando il suo livello più basso dal 2010. Le cose potrebbe migliorare, ma non prima del 2017.

In questo contesto negativo, le previsioni per l’oro di RBC Capital Markets sono di un prezzo medio di 1.258 dollari all’oncia nel 2016 e 1.241 dollari nel 2017. Un punto di vista condiviso anche da altri importanti analisti, compresi quelli di Morgan Stanley.

Certamente, esistono ancora potenziali eventi quali un’ondata di referendum nell’Unione Europea sulla scia della Brexit, la recessione e un esito imprevisto delle elezioni negli Stati Uniti, che potrebbero infiammare i prezzi del metallo giallo ma, per il momento, il mercato li reputa poco probabili.

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