La birra americana non digerisce proprio i dazi sull’alluminio

“America First”. Lo slogan di Trump si sta avverando per i consumatori di birra statunitensi. Sono infatti tra i primi a pagare le conseguenze dei nuovi dazi sull’alluminio.

Come noto, il prezzo dell’alluminio è aumentato sensibilmente nell’ultimo anno. Ma negli Stati Uniti, i prezzi per i consumatori sono cresciuti più che altrove.

Una cosa per nulla sorprendente, visto la recente imposizione di un dazio del 10% su quasi tutte le importazioni di alluminio negli USA. Tuttavia, molti consumatori americani pensano che ne saranno penalizzati in misura eccessiva.

Lattine di birra più care

La pensa così anche Jim McGreevy, Presidente e Amministratore Delegato del Beer Institute, che dopo l’annuncio di Donald Trump circa l’imposizione dei dazi sull’alluminio importato, ha dichiarato: “L’alluminio è fondamentale per le industrie americane della birra, poiché più della metà di quanto prodotto ogni anno viene imballato in lattine o bottiglie di alluminio. I nuovi dazi del Presidente Trump aumenteranno il costo della materia prima e metteranno in serio pericolo i posti di lavoro americani nel settore della birra e in tutta la catena di approvvigionamento”.

Secondo analisti indipendenti, questo dazio avrà un costo pari a 347,7 milioni di dollari per il settore delle bevande americane, compresi i birrai e gli importatori di birra, e provocherà la perdita di circa ventimila posti di lavoro“.

Per questi motivi, numerosi membri del Congresso, sia Repubblicani che Democratici, si sono dichiarati contrari a questo aumento. Inoltre, hanno espresso le loro preoccupazioni sull’impatto negativo che questa misura avrà nel settore della birra.

Per il Beer Institute “l‘alluminio importato, utilizzato per produrre lattine di birra, non rappresenta una minaccia per la sicurezza nazionale. Il più grande importatore di alluminio negli Stati Uniti è il Canada, uno degli alleati più forti degli USA. Esortiamo pertanto il Dipartimento del Commercio ad escludere l’alluminio da questi dazi, in modo da non aumentare inutilmente i costi delle imprese americane e mettere a rischio i posti di lavoro“.

Negli USA premi dell’alluminio sempre più alti

È stato inoltre chiesto al Dipartimento di Giustizia e alla Federal Trade Commission di verificare se esistono attività potenzialmente anti concorrenziali nel mercato che stanno facendo salire i prezzi dell’alluminio.

Il riferimento è ai premi dell’alluminio, quelli del Midwest, che nelle ultime settimane sono cresciuti significativamente. Infatti, hanno raggiunto i 0,20 dollari/pound, il livello più alto da quattro anni a questa parte.

Sempre secondo il Beer Institute, il premio è diventato un mezzo per speculare e per gonfiare artificialmente il prezzo pagato per l’alluminio. Il tutto a scapito delle imprese e dei consumatori finali.

Di questo passo, gli americani saranno costretti a bere, per esempio, meno Bud Light (statunitense) e più Corona (messicana). Con buona pace del tanto proclamato nazionalismo di Donald Trump.

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