Batterie al vanadio per l’energia verde

Lo sviluppo dell’energia verde ha bisogno di metalli che fino a pochi decenni fa erano considerati poco importanti. Uno di questi è il vanadio.

Le batterie di flusso al vanadio, possono raggiungere capacità molto elevate, permettendo di immagazzinare energia elettrica per alimentare o venire ricaricate da sistemi eolici o solari.

Sono componenti indispensabili per immagazzinare energia verde e rilasciarla sui picchi di domanda. Hanno tempi di risposta molto veloci e possono essere anche impiegate in gruppi di continuità o in sostituzione di generatori diesel.

Secondo Tim Hennessy, presidente della Prudent Energy, la diffusione di queste batterie impatterà in maniera significativa sulla domanda di vanadio nei prossimi anni. La domanda di vanadio per questo tipo di batteria, potrebbe essere almeno il 10 o 15% della domanda attuale.

Delle vasche piene di liquido

Le batterie di flusso al vanadio, fondamentalmente sono delle grandi vasche piene di liquido, che servono per immagazzinare energia per la rete elettrica. L’idea alla base della tecnologia, è di avere batterie a bassi costi, rispetto al litio, per esempio.  Con le batterie di flusso è possibile immagazzinare energia a basso costo, per esempio dall’eolico o dal solare, rilasciandola durante i picchi di richiesta.

La produzione mondiale di vanadio nel 2011 è stata stimata in 60.000 tonnellate, concentrata in Cina, Russia e Sud Africa. Attualmente, questo metallo viene utilizzato soprattutto per rafforzare l’acciaio e la domanda del minerale è in aumento in Cina, India e altri mercati emergenti. Tuttavia le preoccupazioni che non ci sarà vanadio sufficiente a fronteggiare la nuova domanda creata dalle batterie di flusso, stanno aumentando.

Anche in assenza di nuove applicazioni, la domanda di vanadio dovrebbe raddoppiare entro il 2025, portandosi a 123.000 tonnellate.

Bill Radvak, dirigente di American Vanadium, ha recentemente dichiarato che prevede una forte crescita dei prezzi del vanadio nei prossimi 3 anni. Ha anche ricordato che l’ultimo piano quinquennale della Cina prevede di ricavare il 15% dell’energia elettrica da fonti rinnovabili entro il 2020, aumentando in modo esponenziale la domanda di batterie redox e di altri metalli. “Se sembra allarmante e drammatica la carenza di terre rare, il mondo dovrà preoccuparsi in misura ancora maggiore per la carenza di tutti i metalli necessari allo sviluppo dell’energia verde“.

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