Aumentano le opinioni ribassiste sull’argento

Il numero degli investitori ribassisti sul mercato dell’argento sta crescendo. Anche il rischio concreto di un default dell’intero governo americano, non cambia le cose.

Le quotazione dell’argento rimangono deboli e, nonostante la settimana scorsa abbiano raggiunto il livello di 22,50 dollari all’oncia, la paura del rallentamento dell’economia globale le ha riportate vicino ai 21 dollari.

É aumentato l’interesse per l’argento come bene rifugio a difesa del possibile default del governo degli Stati Uniti, ma secondo Trading Capital Group, le voci su un accordo tra repubblicani e democratici per evitare la bancarotta americana, potrebbero spingere i prezzi verso il basso.

Ma ciò che ha depresso maggiormente il sentimento del mercato é stata la notizia riportata da Bloomberg che, durante il mese di settembre, l’India ha acquistato soltanto 800 milioni dollari di oro e di argento. L’anno precedente il paese aveva acquistato 4,6 miliardi di dollari.

Secondo Standard Bank le prospettive per l’argento non sono particolarmente esaltanti. La società è ribassista sul metallo bianco e ritiene che le quotazioni possano scivolare sotto i 20 dollari. La causa sarebbe una domanda debole e scorte mondiali troppo alte.

Sul fronte dell’offerta, la maggior parte delle aziende produttrici di argento hanno evidenziato nei loro risultati trimestrali di quest’anno, consistenti aumenti della produzione.

Certamente, se qualche anno fa qualcuno avesse ventilato il rischio di un default finanziario del governo degli Stati Uniti, i mercati dei metalli preziosi, compreso quello del metallo bianco, sarebbero stati trascinati violentemente verso l’alto. Il fatto che, al contrario, le quotazioni dell’argento puntino verso il basso é un chiaro segnale che il sentimento dei mercati in questo periodo è profondamente cambiato.

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