Anche il petrolio ha paura del coronavirus cinese

I timori del nuovo virus cinese fanno abbassare i prezzi del petrolio. Ma il coronavirus, fino a dove potrà schiacciare le quotazioni del greggio?

La scorsa settimana, nelle ultime quattro sessioni, i prezzi del petrolio sono scesi per i timori della mortale diffusione del coronavirus cinese. Queste preoccupazioni hanno prodotto una perdita settimanale del 5%.

Le restrizioni ai viaggi e un virus altamente contagioso che si diffonde pericolosamente, sono come un macigno sui prezzi del petrolio.

Il virus avanza e i prezzi del petrolio scendono

Goldman Sachs vede un potenziale calo della domanda di petrolio in Cina per lo scoppio del coronavirus, che ora si è diffuso in tutto il paese, con 900 casi e 40 decessi confermati. Ma ci sono stati alcuni casi anche negli Stati Uniti, in Thailandia, in Giappone, a Taiwan, in Corea del Sud, in Australia e in Francia.

Gli analisti di Goldman Sachs prevedono che l’erosione della domanda si tradurrà in un calo di quasi 3 dollari al barile dei prezzi del petrolio. Ma il mercato è stato ancora più veloce. Da quando sono state elaborate queste stime, i prezzi del petrolio sono già scesi di oltre 3 dollari al barile (attualmente, venerdì 24 gennaio, il Brent è a 60,56 dollari al barile).

Uno shock per la domanda globale di petrolio

Le previsioni di Goldman Sachs rispecchiano quanto accaduto nell’epidemia di SARS del 2003 e descrivono una perdita di 260.000 barili al giorno, un vero shock per la domanda globale di petrolio.

Tra l’altro, questa volta, le cose potrebbero andar ancor peggio che nel 2003, in termini di rallentamento economico. Ci saranno infatti 170.000 barili al giorno di perdita della domanda di carburante per jet. La SARS aveva causato un rallentamento molto più piccolo di quello che Goldman Sachs si attende questa volta. Infatti, i viaggi aerei asiatici hanno registrato una rapida crescita dai primi anni 2000, quindi il rallentamento e il ridotto utilizzo di carburante per jet saranno molto più gravi.

Nel nuovo mondo globalizzato anche i virus si stanno prendendo la loro parte. Speriamo non siano altrettanto insaziabili quanto lo sono hedge funds e speculatori sul petrolio, che con questi frangenti ci vanno a nozze.

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