7 buoni motivi per vivere a Budapest e… 7 per non farlo

Molti turisti conoscono la capitale dell’Ungheria, ricca di fascino e di storia. Ma come è viverci? Ecco tutti, o quasi, i pro e i contro di vivere a Budapest…

Budapest era molto popolare tra i cacciatori italiani della fine dello scorso secolo. Con cacciatori intendiamo cacciatori di selvaggina e, per usare un eufemismo, cacciatori di ragazze.

Erano i tempi della cortina di ferro comunista e l’Ungheria, come tutta l’Europa dell’Est, era completamente isolata dall’Occidente. Gli italiani che riuscivano ad ottenere il permesso di visitarla, con pochi soldi e qualche regalo proveniente dall’Occidente, riuscivano a comprare un po’ di tutto, comprese le attenzioni delle avvenenti ragazze ungheresi.

Oggi, Budapest e l’Ungheria, sono completamente cambiate e parlare di quegli anni è come parlare dei tempi dell‘Impero Austro-Ungarico: un ricordo della storia di cui oggi sono rimaste solo le tracce.

Budapest, una città da quasi 2 milioni di persone, è ormai diventato un importante centro economico e viverci è un po’ come stare nel cuore dell’Europa. Cosmopolita e ricca di storia, vanta un calendario di eventi culturali e musicali da far concorrenza alle principali capitali europee. Tuttavia, come quasi tutte le località del mondo, per chi ci vive può essere un paradiso o un inferno, a seconda di tutti quei fattori che determinano la soggettività di ognuno di noi. Insomma, dove vivere dipende dai propri gusti e dalle proprie aspettative, spesso influenzati anche dalle condizioni economiche e dalle abitudini personali.

Perciò, prima di dire, come fanno in molti, che vivere a Budapest è favoloso, lasciamo a voi tirare le conclusioni, andando soltanto a mostrarvi quelli che sono 7 pro e 7 contro.

Molti pro…

  • Costo della vita – Vivere a Budapest costa meno che in una città italiana. Soprattutto se prendiamo come paragone Milano e Roma, il costo della vita è decisamente più economico. Cibo, utenze, servizi, trasporti e abbigliamento costano meno, mentre per quanto riguarda gli immobili (acquisto e affitto), pur meno cari che nelle nostre grandi città, negli ultimi anni hanno registrato un forte aumento.
  • Trasporti – La rete urbana vanta tram, autobus e quattro linee di metropolitana. Ma, a differenza di Roma, tutto funziona quasi alla perfezione, con passaggi puntuali e frequenti. Inoltre, l’aereoporto internazionale di Budapest è ben collegato con tutti i principali aereoporti.
  • L’Italia è vicina – Non è un vantaggio di poco conto. Raggiungere Milano con l’automobile è una questione di 900 chilometri in autostrada, di cui i tratti autostradali prima del confine italiano sono a costi contenuti. Da Budapest si raggiunge Roma in aeroplano in circa un’ora, con la possibilità di viaggiare con compagnie low-cost.
  • In Europa – Come cittadini europei si può risiedere senza alcuna formalità burocratica nel paese a tempo indeterminato. Naturalmente, è meglio richiedere la residenza che da diritto ad alcuni vantaggi come, per esempio, la possibilità di parcheggiare l’auto nelle zone normalmente a pagamento.
  • Qualità della vita – Decisamente superiore rispetto alle grandi città italiane. Le regole vengono fatte rispettare e i cittadini, in gran parte, le rispettano. La città è molto pulita e gli ungheresi, da questo punto di vista, hanno un’educazione che mette ai primi posti la pulizia personale e degli ambienti in cui vivono. A Budapest, anche nella zona più centrale, si può godere di vaste aree verdi frequentate da molte persone e tenute in stato quasi perfetto.
  • Non c’è l’euro – L’Ungheria, pur essendo a tutti gli effetti in Europa, non ha l’euro ma il forint (HUF). Negli ultimi anni il forint è sempre stato tenuto basso dalle autorità ungheresi e ciò si è tradotto in un vantaggio per chi cambia euro in forint. Comunque, in molti esercizi commerciali vengono accettati anche pagamenti in euro.
  • Tassazione – Riguardo a questo punto, le differenze con l’Italia sono davvero enormi. Senza entrare in dettagli da commercialista e indicativamente, considerate che le persone fisiche pagano circa il 16% di imposte sul reddito e le piccole imprese godono di una flat tax di poco superiore al 10%. Nota dolente per l’IVA: su molti prodotti l’aliquota è del 27%.

Ma ci sono anche i contro…

  • Lingua – Se esiste nel mondo una lingua difficile da imparare, quella è l’ungherese. Un alfabeto di 44 lettere e parole impossibili da pronunciare per un italiano, l’ungherese è una lingua che richiede anni per poterla parlare a livello elementare. Ovviamente, è una grosso ostacolo per potersi integrare completamente, tenendo presente che se avete a che fare con uffici pubblici o, per esempio, con le autorità fiscali, diventa indispensabile parlarla o avere un interprete.
  • Clima – Inverni lunghi, freddi e con poca luce sono la normalità in paesi come l’Ungheria. Le estati godono di un clima favoloso ma, purtoppo, sono di solito abbastanza brevi (luglio e agosto).
  • Corruzione – È un problema che affligge storicamente molti paesi dell’est. Tuttavia, è a livelli tali da non influenzare la vita quotidiana della maggior parte delle persone. Se siete imprenditori che hanno a che fare con gli enti pubblici per ottenere autorizzazioni o appalti, potreste trovare degli ostacoli. Se svolgete attività che non devono interagire troppo con la burocrazia, questo problema non vi toccherà.
  • Burocrazia – Come accennato, la burocrazia ungherese è spesso farraginosa e piena di ostacoli, soprattutto per uno straniero. C’è da dire, che per noi italiani, non è troppo diverso da quello che succede a casa nostra. Tuttavia, i costi per ottenere documenti e certificati sono decisamente più bassi di quelli dell’Italia.
  • Non c’è l’euro – Non è una ripetizione. Il fatto che non ci sia l’euro è un pro e un contro. I pro li abbiamo già visti, il contro è per chi ha uno stipendio in forint che, con la moneta debole, quando deve spendere in euro si trova svantaggiato. Naturalmente, nei prossimi anni, la situazione potrebbe capovolgersi se il forint dovesse rinforzarsi nei confronti dell’euro. Di certo, lo svantaggio immediato è per chi cambia frequentemente forint in euro o viceversa, dovendo pagare delle commissioni alla banca o ai cambia-valute.
  • Cibo – Qui tocchiamo una nota dolente per molti italiani che si trasferiscono all’estero. Il cibo italiano, ovviamente, c’è solo in Italia. Quindi, vivendo a Budapest, è giocoforza doversi adattare al cibo ungherese che è tutt’altro che spiacevole. Purtroppo, la qualità di molti prodotti alimentari è più bassa rispetto al resto d’Europa poiché le grosse catene alimentari riforniscono i paesi dell’Est con prodotti più economici, ma di seconda qualità. Al contrario, frutta e verdura fresca disponibili nei numerosi mercati locali sono di ottima qualità.
  • Bassi stipendi – L’Ungheria è il paese, dopo la Slovacchia, con il costo del lavoro più basso d’Europa. Ciò è dovuto sia al basso carico fiscale ma, soprattutto, ai bassi salari che percepiscono i lavoratori. Per questo motivo, nel paese c’è una carenza cronica di molte professioni, dal momento che molti ungheresi preferiscono emigrare per godere di salari più alti.

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